Oggi vediamo come scegliere il migliore caffè, analizzando quali sono i prodotti disponibili sul mercato.
Il caffè è una pianta consumata sotto forma di bevanda. Gli italiani la consumano al bar in forma di espresso, ma le modalità di preparazione e le varietà di miscele disponibili sono davvero molte.
Storia
Il caffè è davvero antichissimo. La pianta nasce dal seme di una Rubiacea, ovvero la Coffea, da qui il nome del caffè. La pianta cresce in Asia e in America e si suddivide in arabica che rappresenta il 75% della produzione mondiale e robusta che è più amara e corposa e ne rappresenta il 25%. Non si conoscono bene le origini del caffè, ma sembra proprio che furono gli etiopi per primi a coltivare la pianta del caffe, mentre gli arabi furono i primi ad utilizzare le bacche.
Intorno all’anno 1000 d.c. i chicchi che non avevano effetti nocivi, venivano fatti bollire per trasformarli appunto in una bevanda. 400 anni più tardi, i chicchi di caffè venivano utilizzati a scopi terapeutici sempre in Arabia. I primi bar caffè , luoghi d’incontro per le famiglie ricche, vennero aperti nel 1500 a Costantinopoli. Da qui in avanti, il caffè era diventato proprio un modo per incontrarsi e scambiare 4 chiacchiere e leggere il giornale messo a disposizione di tutti.
Ben presto, il tutto arrivò anche negli altri paesi. In inghilterra, dove si faceva più uso di the, il caffè veniva usato per contrastare la piaga dell’alcolismo. In Germania, la diffusione del caffè fu ostacolata dal largo consumo che si faceva, e si fa ancora oggi, di birra. Negli Stati Uniti , il caffè arrivò agli inizi del 17* secolo. Dopo di che , vennero diffuse le varie miscele, le varie lavorazioni e le diverse macchine per fare il caffè, sia esso la moka che la macchina espresso.
Varietà
La classificazione del regno vegetale , fu stilata a suo tempo, dal grande botanico svedese Carlo Linneo. Il caffè fa parte della famiglia della rubiacee, che comprende oltre 4000 varietà. Di queste 4000, una sessantina appartengono al genere Coffea ( da qui prende il nome il caffè). Vediamo di seguito, le principali varietà della pianta del coffea. Si tratta delle principali miscele , in vendita oggi. Ce ne sono davvero per tutti i palati.
-Miscela robusta
I chicci di grani di questa qualità di caffè sono più piccoli rispetto agli altri ma più ricchi di caffeina e dopo la torrefazione risulteranno molto profumati. Questo tipo di caffè è stato scoperto nel congo ed è molto coltivata in quanto vegeta anche in condizioni disagiate.
-Miscela arabica
Questo tipo di caffè è coltivata da diversi secoli e la più rinomata e la moka, coltivata in arabia. I suoi chicci, sono piccoli e profumati, mentre il loro colore caratteristico è il verde rame e hanno la forma lunga e piatta. Sempre alla qualità arabica, appartengono le specie tipica, la bourbon , diffusa in Brasile e la maragogype costituita da chicci molto grossi.
-Miscela Excelsa
Questo tipo di miscela risale agli inizi del 1900 ed è molto resistene alla siccità Un caffè preparato con questa miscela risulta profumato , molto simile alla miscela arabica.
-Miscela Liberica
Come dice il nome stesso, questo tipo di miscela proviene dalla Liberia, e dalla costa d’avoirio. Si tratta di una pianta rigogliosa nella vegetazione con chicchi che sono il doppio rispetto a quelli della miscela arabica e resistenti ai parassiti.Cresce grazie a temperature elevate ed ha bisogno di tantissima acqua. Il caffè preparato con questi chicchi, ritenuti di qualità inferiore, danno un risultato gradevole e allo stesso tempo profumato.
Queste sono le 4 varietà principali di caffè, ma ne esistono altre come per esempio
-Coffea Stenophylla
Questa varietà di piante viene coltivata in Costa D’Avorio, ed ha la caratteristica di resistere alla siccità. Il suo profumo è molto -simile a quello di un’altra bevanda: il the.
-Coffea Abeokutoe
Anche questa varietà di coffea, proviene dalla Costa d’Avorio, e i suoi chicchi sono molto simili alla qualità arabica.
-Coffea Congencis
Questa pianta viene coltivata nel Congo. Con questa varietà, si ottiene un caffè di buona qualità.
-Coffea Dewevrei
anche questa varietà proviene dal Congo, così come un’altro tipo di piantina: la Coffea Neo-arnoldiana.
Altre varietà della piantina della Coffea, come per esempio il Kouilon, il Sankuri, l’Uganda e il Niaouli, vengono ancora coltivati in alcuni paesi, nonostante la stessa non rende granchè.
Bevande
Ci sono diversi modi per preparare il caffe e non a caso, quando ci rechiamo al bar, chiediamo al barista di farci un caffè secondo i nostri gusti.
Vediamo insieme le principali tipologie di caffè
-Espresso: questo è il classico caffe del bar, solitamente ottenuto dalla torrefazione e macinazione della qualita arabica.
-Macchiato: viene ottenuto aggiungendo un pochino di latte al nomrale caffe espresso.
-Schiumato: in questo caso al caffè espresso, si aggiunge un pò di schiuma di latte.
-Corretto: al caffè espresso viene aggiunta una correzione, che può essere grappa, sambuca, fernet, e similari.
-Lungo e ristretto: lo dice la parola stessa, in questo caso il caffe sarà più lungo o ristretto a seconda del nostro gusto.
-Decaffeinato: per ottenere questo caffè si utilizzano miscele particolari prive di caffeina.
-Cappuccino: in una tazza più grande della classica tazzina, si aggiunge ad un normale caffè, del latte schiumato.
-Marocchino: simile al caffè schiumato, si ottiene al contrario: si riempie un bicchierino di schiuma di latte e poi si mette il caffè. A differenza del caffè schiumato, si mette una spruzzata di cacao.
-Shakerato: si mettono dei cubetti di ghiaccio e un caffè dentro un accessorio chiamato appunto shaker, si agita un pochino e poi si versa nella tazzina, solitamente aggiungendo una piccola dose di amaretto o similiari.
-Moka classica
Per prima cosa procuratevi una caffettiera, quella classica (la napoletana per intenderci) è davvero l’ideale, tralasciando le caffettiere all’ultima moda. Utilizzare acqua priva di calcare, quindi meglio mettere acqua minerale naturale r leggera. E poi, scegliete il caffè, ovviamente in base ai vostri gusti personali. Quello che posso consigliarvi io, è di prediligere un caffè senza surrogati che alterano il risultato del caffè.
Il caffè va conservato negli appositi dosacaffè oppure in contenitori di vetro e ceramica, evitando accuratamente quelli metallici. Non serve pressare il caffè inserito nella caffettiera e tenete alzato il coperchio della stessa, durante la preparazione il modo da evitare l’alterazione del caffè. Il caffè va servito subito per assoporarne il gusto e gli aromi. Lavare la caffettiera solo con acqua, sono vietati infatti i detersivi che potrebbero lasciare odori persistenti all’interno.Se utlizzate una caffettiera per la prima volta oppure dopo qualche tempo di inutilizzo, meglio preparare a vuoto un paio di caffè per preparare la caffettiera alla giusta profumazione.
Ora un consiglio per riporre la caffettiera. Se consevate la caffettiera per lunghi periodi, mettere una zolletta di zucchero nella parte dove si mette l’acqua, una zolletta nella parte dove si mette il caffè e una nella parte alta della caffettiera. Quando riprendete la caffettiera e farete di nuovo il primo caffè, non sentirete sapore di “caffettiera”, ma bensi di caffè!!
Torrefazione
La torrefazione del caffè è un’operazione molto complessa, e per farla occorre conoscere benissimo i macchinari e andare sempre alla ricerca di innovazioni che permette di selezione innanzitutto i chicchi da tostare, il grado di tostatura oltre al raffreddamento del caffè ed altre procedure. La torrefazione del caffè avviene a 240 gradi, mediante appunto aria calda.
Il chicco di caffè durante questo procedimento subisce non poche modifiche, perde per esempio il peso dovuto all’evaporazione dell’acqua, aumenta di volume e cambia colore divenendo bruno-nero, una caratteristica questa dovuta alla carbonizzazione di cellulosa e alla caramellizazione degli zuccheri. Inoltre sui chicchi compare il caffeone, ovvero una specie di olio, che è quello che ne determina alla fine l’aroma. Il calore , poi permette di ridurre la caffeina presenti in ogni chicco, quindi più alta sarà la temperatura della torrefazione, meno caffeina ci sarà nel caffè torrefatto.
Questa operazione ha anche il compito di rendere più facile la macinazione, ma è capace anche di assorbire umidità. Per questo motivo, il caffè sia in grani ma a maggior ragione, se macinato, va conservato in confezioni sottovuoto. Per un buon caffè, bisogna tenere presente alcuni fattori. Per prima cosa, la temperatura dell’acqua per l’infusione che deve essere compresa tra gli 85°C ed i 92°C. Un’altra cosa da tenere in considerazione è la pressione della caldaia, che nelle macchine a leva deve essere da 1,2 a 1,4 bar, mentre nelle macchine idrauliche o ad erogazione continua, devono essere tra1,0 a 1,2 bar.
La pompa centrifuga deve avere una pressione del valore di 9 atmosfere. La dose del caffè macinato deve corrispondere a minimo 6 grammi e la pressione del macinato nel filtro non deve superare i 25 kg. Pensate che quando prendete il caffè, quando si versa il caffè nella tazzina, la temperatura immediata si attesta intorno ai 65°C. Le macchine utilizzate per fare il caffè devono avere grande vita e per questo è meglio utilizzare una buona qualità di acqua, meglio se minerale naturale. In caso contrario, bisognerebbe trattare l’acqua tramite appositi filtri. L’eventuale calcare dell’acqua del rubinetto, viene solitamente eliminata con particolari addolcitori. Queste sono le principale caratteristiche per un caffè di qualità.
Come Scegliere il Caffè
Con il passare degli anni sono molte le marche che si sono venute a creare in tutto il mondo, poi se siano buone e pregiate o meno, quello dipende molto anche dalle proprie preferenze e dal proprio gusto; regolarmente bisognerebbe provarle e giudicare personalmente per sceglierne le migliori. In ogni caso, in teoria (e ripetiamo in teoria), più grande è l’azienda, e parliamo di società tipo Illy, minore è l’attenzione che si ha verso il prodotto finale perché si farà una più grande attenzione all’aspetto economico e finanziario di quel tipo di caffè. Sono regole dettate dal mercato del commercio, le grandi aziende ormai sono diventate schiave dalle regole delle banche e degli obiettivi che devono raggiungere, puntano quindi più che altro al fatturato, per cui si arriva ad un’esasperazione del rapporto dei costi e dei ricavi. Tra le marche migliori e più conosciute abbiamo, Lavazza, Palombini, Segafredo, Illy, Vergnano, Kimbo, Moak, Mauro, Ionia, Miscela d’Oro, Borbone, Hausbrandt. Da diverse ricerche fatte, Kimbo, Illy e Lavazza risultano essere quelle più apprezzate. Sicuramente c’è un altro punto da considerare, bisognerebbe fare una distinzione fra miscele dei caffè normali e le miscele dei caffè decaffeinati. Si ha un’ottima opinione del caffè Illy decaffeinato, perchè ha un sapore identico rispetto a quello con la caffeina. Pessima pubblicità invece per il Lavazza dec, che da come si dice, del caffè mantiene solo il nome, anche essendo comunque una delle marche riconosciute come le più pregiate di caffè.
Un’altra distinzione che bisognerebbe fare è la divisione, se trattasi di miscele che vengono usate dalle famiglie, per il caffè fatto in casa, oppure di linea bar. Ormai quasi tutte le aziende, soprattutto quelle di larga scala e che abbiamo menzionato prima hanno caratteristiche diverse l’una dall’altra e poi ci sono anche quelle aziende che sono meglio inserite in un settore come bar/ristorazione, GDO, cialda, distributori automatici piuttosto che in un altro. Da un po’ di tempo si ha anche l’abitudine di utilizzare la crema di caffè all’interno del caffè stesso, al posto dello zucchero, per dare una nuova gradazione al gusto del caffè.
Prezzi del caffé
Il mondo del caffè, fino agli inizi degli anni novanta, è stato su per giù un mercato abbastanza stabile grazie anche all’uso di accordi internazionali che fornivano stabilità al mercato, sempre se si vogliono escludere i problemi che ci sono possono essere stati a livello atmosferico e quindi per tutto ciò che riguardava i danni alle piantagioni. Con questo modo di fare i prezzi di tutto il mondo scendevano, perché i prezzi massimi venivano regolati, formando cosi delle protezioni sui costi di vendita finali. Tutto questo sistema, però, il 4 luglio 1989 fallì e così iniziò la vendita libera del caffè. Dopo 27 anni il fatto che non ci fossero più accordi, diede vita a grandi ripercussioni sul mercato che, per la prima volta dalla sua nascita andava incontro a quello che era la domanda del mercato e di conseguenza anche l’offerta. In questo caso però ci fu una brusca caduta dei prezzi perché coloro che avevano grandi quantità di caffè le riversarono interamente sul mercato. Il meccanismo che in sostanza ora regola i prezzi del caffè, è quello delle fluttuazioni. L’esistenza di prezzi alti, comporta per coloro che producono caffè, una maggiore attenzione alle piante che di conseguenza portano alla nascita di nuove coltivazioni avanzate, più attenzione nella produzione o comunque tutto ciò che può portare ad una diminuzione del prezzo. Nel caso inverso invece, a prezzi bassi corrisponderebbe poca attenzione alle piantagioni.. Questo è in breve il meccanismo che regola i prezzi del caffè. In Italia la spesa complessiva del caffè utilizzato è di circa 50 milioni di euro, per una tazzina di caffè espresso, il costo per la grande distribuzione si aggirava nel 2001 sui 18000L al kg quindi 144L per ogni tazzina. Ad oggi invece il costo arriva ad essere di 18,00€ per kg, di conseguenza 1,8 centesimi al grammo e 14,4 centesimi a tazzina. Il prezzo della vendita al commercio, invece, varia da città a città secondo diversi standard.
Caffè più Venduti Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei caffè più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti che si trovano nell’elenco è possibile leggere le opinioni e i commenti dei clienti.