Oggi vediamo come scegliere la migliore gomma da masticare, analizzando quali sono i prodotti disponibili sul mercato.
Introdotta in Italia solo durante la Seconda Guerra Mondiale, la gomma da masticare, in inglese “chewing-gum”, vanta origini molto più antiche: un suo antenato era consumato secoli addietro dai Maya, che lo ricavavano dalla resina di una pianta. Oggi si consumano e producono gomme da masticare per diverse destinazioni, ed in particolare per l’oral care.
Storia
L’origine della gomma da masticare pare essere molto antica. L’esigenza di masticare ininterrottamente in bocca una qualche sostanza gommosa è legata probabilmente a finalità curative e lenitive, grazie alle proprietà delle sostanze utilizzate a tale scopo. Frequentemente, e ciò riguarda più di una popolazione, si masticavano resine o corteccia, e sappiamo oggi che la resina è un ottimo antinfiammatorio, e le sue proprietà anche allora erano probabilmente molto conosciute. Proviamo ad immaginare uno di questi uomini intento a consumare la sua artigianale cicca…Abbiamo diverse testimonianze sulla presenza di “antenati” del chewing gum. L’ultima, e parliamo di una scoperta recente, riguarda il ritrovamento in Finlandia di un pezzetto di resina di betulla, con impressi i segni di alcuni denti.
Ma in tutto il mondo era frequente l’usanza di masticare quella che oggi viene definita amichevolmente “cicca”, e non senza una ragione. Già i maya e le popolazioni sudamericane erano soliti masticare delle palline realizzate con un lattice, estratto dalla pianta della Sapotilla. Il termine utilizzato per indicare questa sostanza, “Chicle”, si è poi conservato entrando finanche nel nostro linguaggio. Tra gli indiani d’America è attestata l’abitudine di masticare una particolare resina che veniva estratta dagli abeti rossi, abitudine che sarebbe stata in seguito ampiamente adottata dai colonizzatori europei.
Ancor prima, pare che i greci masticassero la resina derivata dal cosiddetto “albero del mastice”, che ha poi dato origine al verbo “masticare”. Ma la gomma da masticare, così come la conosciamo oggi, nasce soltanto (si fa per dire) nell’ottocento in America, con il noto brevetto di William Semple (1869), che mise a frutto l’invenzione di un tale Thomas Adams.
Risulta essere solo da allora, infatti, che il prodotto, grazie anche all’aggiunta di diverse sostanze, viene reso più masticabile e diffuso su larga scala. In seguito, altre tappe importanti nella storia del chewing-gum furono l’aggiunta del glucosio, che ne migliorò notevolmente l’aroma, e l’affermazione del prodotto in Europa, avvenuta anche grazie all’abitudine dei soldati americani, durante il secondo Conflitto Mondiale, di distribuire chewing-gum tra le popolazioni civili. E’ così che la gomma da masticare ha preso piede anche nel nostro paese.
Caratteristiche
Esistono in commercio tanti tipi di gomma da masticare. Ecco perchè, oltre agli ingredienti base, concorrono alla realizzazione del prodotto finale numerose altre componenti. La gomma da masticare, così come la conosciamo oggi, è un prodotto radicalmente diverso dalle prime gomme fabbricate artigianalmente nelle foreste e masticate dagli uomini dei secoli passati. Oggi la gomma è un prodotto industriale, la cui evoluzione è stata pesantemente condizionata e determinata dal brevetto di William Semple.
Rispetto alle gomme di una volta, anche ai primi “esemplari” americani, le gomme di oggi sono più “sofisticate” ed all’avanguardia: si possono masticare a lungo senza diventare dure, conservano l’aroma e la dolcezza per un tempo maggiore e sono spesso sviluppate grazie a mirati studi di settore, volti a migliorare le proprietà benefiche del prodotto sull’apparato dentario e per l’igiene orale. Il settore, constatiamo, si sta gradualmente riorientando, puntando alla salute ed alla protezione, oltre che al gusto ed all’aroma del prodotto.
Gli ingredienti base di una gomma da masticare sono, solitamente, il caucciù (più difficile da trattare o reperire) o altre gomme, sintetiche o naturali, mescolate ad ulteriori sostanze, che variano a seconda della tipologia di prodotto o delle scelte produttive dell’azienda (può trattarsi, ad esempio, di particolari cere e resine). Molte gomme ricorrono agli aromatizzanti, per conferire, ad esempio, il sapore di questo o quel frutto al prodotto finale. Inoltre si utilizzano emulsionanti, addensanti ed antiossidanti. La preparazione prevede che si prepari una prima materia di consistenza gommosa alla quale, dopo aver aggiunto alcuni ingredienti, si unisca una quantità definita di gomma arabica, zucchero ed aromi.
Un aspetto chiave riguarda l’utilizzo dei dolcificanti. Mentre i chewing-gum classici hanno fatto abbondante uso del saccarosio, uno zucchero notoriamente cariogeno, è possibile ricorrere all’utilizzo di dolcificanti in grado di annullare o ridurre tale rischio: si può così ritrovare nelle gomme da masticare il sorbitolo, ricavato dalle bacche di sorbo, o lo xilitolo. Lo xilitolo è il dolcificante dotato delle migliori proprietà, in quanto totalmente acariogeno.
Esperimenti condotti su diversi soggetti di varie età mostrano come l’utilizzo costante di gomme allo xilitolo abbia prodotto effetti benefici a distanza di tempi relativamente brevi, ed in un campione di bambini addirittura l’arresto della carie. Un chewing-gum senza zuccheri può dunque avere più benefici: oltre a ripulire i denti dai residui dei pasti, può agire sull’acidità del cavo orale riducendo la proliferazione di alcuni batteri, e grazie al continuo movimento di guance e labbra detergere la bocca grazie anche alla molta saliva in circolazione. L’uso di chewing-gum allo xilitolo può dunque favorire la perdita del potere acidogenico della placca.
Ma un chewing-gum è anche altro. Secondo alcuni è, quando consumato moderatamente, un efficacissimo antistress, oltre a rinfrescarci l’alito. Si raccomanda, però, di non esagerare con l’uso, la masticazione continua potrebbe provocarci mal di testa o dolore alle mascelle! Invitiamo infine il consumatore a valutare, nel caso in cui fosse interessato, il chewing-gum più adatto curiosando tra gli ingredienti, ma soprattutto rivolgendosi ad un medico se si tratta di prodotti commercializzati in farmacia per specifiche finalità, come la somministrazione di nicotina.
Bubble Gum
Un’intera generazione è cresciuta con le cosiddette bubble gum, i chewing gum con i quali è possibile creare palloncini anche di notevoli dimensioni. E se ad alcuni “masticare” la cicca può apparire come un comportamento quasi irritante (da piccoli ci insegnavano a buttare la gomma nel cestino quando entravamo in classe), per altri è diventato un gesto potremmo dire “di tendenza”, e creare palloni una gara d’abilità.Le bubble gum nascono negli Stati Uniti, sviluppate, come suggerisce il nome, con la precisa finalità di consentire la creazione dei cosiddetti “palloni” o bolle. E’ il 1906 quando Frank Fleer scopre la formula vincente per creare questo tipo di chewingum, entrato in commercio solo nel 1911 ed in seguito ovviamente migliorato da diverse case produttrici. Nel 1928 Walter Diemer inventa la cosiddetta “Double Bubble”, che allora era caratterizzata dal colore rosa.
La storia del bubblegum è anche un po’ la storia dell’”american way of life”, quella di una mentalità e di un’epoca, che ha finito per penetrare anche il linguaggio comune, calandosi in definizioni come quella della Bubblegum Music, easy-rock molto in voga negli anni ’60. Oggi le bubblegum sono in commercio in diversi colori e sapori, tra i quali il primo fu appunto il gusto “bubblegum”, una miscela di diversi aromi. Una bubblegum si presenta spesso più viscosa del chewingum classico, perché diversi sono alcuni ingredienti utilizzati, che serviranno a rendere possibile la creazione di “bubble”.
Molto conosciute anche dalle nostre parti, seppur la loro presenza va rarefacendosi, sono le macchinette che distribuiscono bubblegum a forma di palline colorate, anche questa un’usanza tipicamente americana ed importata diversi decenni fa. Questo tipo di chewing gum è ancora oggi, comunque, molto vivo nel nostro immaginario; le maggiori aziende produttrici hanno organizzato, a suo tempo, vere e proprie “competition”, dove ovviamente trionfava chi riusciva a realizzare il pallone più grande…Il record mondiale pare essere quello di un uomo che ha realizzato una bolla di 70 cm di diametro!!
Tipologie
L’universo dei chewing gum è più ricco di quanto possiamo immaginare. Grande è non soltanto la varietà ed il numero dei gusti elaborati, ma anche la tipologia stessa delle gomme da masticare, create non solo per il nostro piacere, ma anche con specifiche finalità curative e lenitive. Tra i chewing gum classici incontriamo anzitutto una varietà impressionante di sapori, che spaziano dai gusti classici alla menta, molto rinfrescanti, a quelli alla frutta (fragola, limone, lampone), o aromatici, come alla cannella.. variano anche i formati: da quello a confetto, ultimamente molto diffuso, e che può contenere in alcune varianti anche un cuore liquido, a quello a stick, un tempo particolarmente popolare, fino a formati più insoliti. I chewingum più consumati e prodotti restano comunque quelli rinfrescanti, al sapore di menta o mentolo.
Altre tipologie, oltre alle già citate bubblegum, includono le gomme a forma di palla, quelle senza zucchero, i chewing gum a forma di sigaretta o spaghetti o quelle in forma di mini-confetti. Per i più esigenti sono in commercio le gomme senza zucchero, che utilizzano dolcificanti non cariogeni o meno cariogeni dello zucchero come il sorbitolo o lo xilitolo. Ma i chewing gum, accennavamo, nascono anche come prodotti medici. Un chewingum allo xilitolo, seppur in vendita nei centri commerciali, può possedere proprietà tali da renderne indicato l’uso per la prevenzione della carie o una migliore igiene orale. Il settore dell’oral care, di recente, ha visto sorgere numerosi prodotti ad esso specificamente dedicati nel novero delle gomme da masticare.
Abbiamo poi i chewing gum alla nicotina, specifici per chi intende smettere di fumare, e rilasciati e somministrati (si consiglia vivamente) sotto controllo medico. Questo tipo di chewing gum può infatti contenere una quantità più o meno variabile della sostanza, e va consumato scegliendone accuratamente la tipologia a seconda della quantità di nicotina assunta giornalmente da fumatori. E’ una gomma particolarmente adatta contro le crisi di astinenza, ma da sconsigliare per chi manifesta problemi gastrointestinali. Potremmo poi citare i chewingum per il mal d’auto, utili contro la nausea per chi deve affrontare viaggi molto lunghi. In ogni caso gli esperimenti e le novità in questo settore sono all’ordine del giorno.
Gomme da Masticare più Vendute
In conclusione mettiamo a disposizione una lista delle gomme da masticare più vendute online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti che si trovano nell’elenco è possibile leggere le opinioni e i commenti dei clienti.