Oggi vediamo come scegliere la migliore acqua minerale, analizzando quali sono i prodotti disponibili sul mercato.
L’approvvigionamento dell’acqua è stato sempre una necessità importante fin dall’antichità. Già nel 3000 a.C. possiamo trovare i primi resti di un sistema centralizzato di fornitura dell’acqua, precisamente a Nippur in Sumeria, dove vi si trovavano pozzi, cisterne e canali sopraelevati; lo si potrebbe definire un miracolo per l’epoca. Solo 1000 anni dopo, però, vi sono i primi scritti che trattano la possibilità di ‘purificare’ l’acqua, una sorta di depurazione primitiva che veniva eseguita in modo casalingo.
Tuttavia i più famosi metodi al mondo di approvvigionamento idrico li vantiamo proprio qui in Italia: nel 97 d.C. esiste una testimonianza scritta riguardante la descrizione minuziosa dei nove acquedotti esistenti, che a posteriori risultano numeri ragguardevoli: approvvigionamento idrico stimato attorno ai 336 milioni di litri al giorno, lunghezza degli acquedotti oltre 80 Km complessivi, sezioni variabili dalla più piccola di 0,5 metri a quella più grande di 4,5 metri. Nel medioevo le risorse idriche erano affidate ai comuni: erano loro a doverli gestire e a provvedere alla distribuzione adeguata; questa veniva fatta con una rete costruita spesso con tronchi di albero cavi all’interno per i tubi più grossi, e di piombo, legno o argilla per i canali più piccoli.
Tra il secolo 18 e il 19 si capì che nell’approvvigionamento occorreva considerare anche un sistema di controllo e sanitario adeguato, poiché molte acque, essendo inquinate, erano vettori di molteplici problemi. Questo era dovuto alla promiscuità di acque per la distribuzione ed acque di fogna: l’Inghilterra si pregia essere stata la prima nazione che capì questo problema predisponendo un sistema fognario adeguato, seguita a ruota da tutti gli altri paesi ‘occidentali’. Il fenomeno delle acque imbottigliate è certamente un fenomeno più recente: dapprima consigliate per le presunte proprietà curative (e a volte nell’immaginario collettivo sconfinanti in proprietà miracolose), successivamente sempre più utilizzate anche grazie alle mediamente peggiori qualità organolettiche dell’acqua del rubinetto.
Nonostante tuttavia il consumo crescente di acqua minerale imbottigliata, non bisogna pensare che necessariamente quest’ultima sia più sicura di quella che sgorga dagli acquedotti,anzi! A volte ci sono stati degli scandali più o meno recenti sull’inquinamento di famose acque minerali imbottigliate. Certo l’acqua del rubinetto è endemicamente più clorata del solito, e forse proprio questo le è valso la cattiva fama.
Come Scegliere l’Acqua Minerale
Tipologie
In generale le acque si dividono in tre grandi categorie
-Da acquedotti
-Imbottigliate
-Filtrate (per togliere le impurità; tali filtri che cercano di eliminare eventuali residui in sospensione e, cosa più importante, ridurre notevolmente il cloro).
Invece, a seconda del loro residuo fisso (ovverosia della quantità di sali rimasta dopo l’ebollizione eseguita a 180° di 1 litro d’acqua), le acque si dividono in
-Leggermente mineralizzate (con un residuo fisso < 50 mg/l).
-Oligominerali (con residuo fisso compreso fra 50 e 500 mg/l).
-Mediominerali (con residuo fisso fra 500 e 1500 mg/l).
-Altamente minerali (con residuo fisso >1500 mg/l).
In generale, è possibile seguire queste indicazioni per la scelta dell’acqua minerale in base alla destinazione d’uso
-Le acque minimamente mineralizzate sono acque leggere, che stimolano la diuresi e che risultano essere particolarmente consigliate quando si utilizzano il latte in polvere e altri alimenti per l’infanzia;
-Le acque oligominerali favoriscono la diuresi e sono consigliate nelle diete iposodiche visto il ridotto contenuto di sodio
-Le acque minerali o mediominerali risultano essere utili in o durante la pratica di attività sportive, perché permetono di reintegrare i liquidi e i sali minerali persi con la sudorazione
-Le acque ricche di sali minerali dovrebbero essere consumate solo sotto indicazione di uno specialista.
Inoltre a seconda di una prominente quantità di un certo sale minerale, si possono chiamare anche acque contenenti bicarbonato (>600 mg/l), sodiche (>200 mg/l), solfate (>200 mg/l), clorurate (>200 mg/l), calciche (>150 mg/l), magnesiache (>50 mg/l), fluorate (>1 mg/l), ferruginose (>1 mg/l).
Inoltre vi può essere l’indicazione “indicata per le diete povere di sodio”, nel caso in cui la quantità di sodio per litro d’acqua fosse inferiore a 20 mg/l. Possono poi esistere le acque ‘effervescenti naturali’, nel caso in cui l’anidride carbonica risulti superiore a 250 mg/l e sia la stessa di quella presente alla sorgente e le acque ‘acidule’, quando l’anidride carbonica libera è maggiore di 250 mg/l.
Etichetta
L’etichetta è una dei sistemi che tutela il consumatore in modo maggiormente organico e completo, tale protezione tuttavia è inutile se questi non ha i mezzi necessari tecnici e culturali per decifrare tutte queste informazioni fornite. La possanza dell’etichetta sta proprio nel riassumere in poche cifre, scientifiche e incontrovertibili (a meno di variazioni in itinere della composizione dell’acqua dovuta ad eventi naturali, più o meno di natura cataclismica o altro) la composizione dell’acqua in questione e nel fornire altri dati utili.
Le informazioni fornite che prescindono da conoscenze adeguate sono
-Temperatura alla sorgente, che da un valore medio della temperatura dell’acqua quando sgorga.
-Data di scadenza, sebbene possa sembrare una corbelleria, anche le acque hanno una scadenza, di cui però pochi tengono conto o addirittura ignorano (essa tempo fa era spesso indicata nei lati dell’etichetta, con una punzonatura nell’anno, mese e giorno di scadenza, oggi viene più spesso indicata nel tappo).
-Altezza della sorgente sul livello del mare (non viene sempre indicata, ma può essere un’informazione in più).
Altre informazioni sono di carattere più fisico chimico
-Residuo fisso a 180 gradi, che abbiamo già trattato nel paragrafo riguardante i tipi di acque; possiamo solo dire che nel caso di uso prolungato è bene scegliere un’acqua oligominerale, per particolari patologie viene inoltre consigliata un’acqua povera di sali minerali, e quindi con residuo fisso particolarmente basso.
-pH (attività ioni idrogeno): indica l’acidità dell’acqua; il sapore organoletticamente più gradevole è quello in cui questo numero varia nel range tra 6,5 e 7,5.
-Durezza, in gradi francesi e non sempre indicata, rappresenta la quantità di calcare all’interno dell’acqua considerata; in ogni caso essa può essere ricavata tramite la somma di calcio-magnesio/l (un grado francese corrisponde a 10mg di calcio (o magnesio) per litro). Non dovrebbe mai superare i 30°, anche se spesso tale limite viene ignorato.
Infine, l’indicazione dell’etichetta è particolarmente attenta verso queste caratteristiche più prettamente e strettamente chimiche
-Sodio Na+: è consigliabile non superi i 200 mg/l poiché regola l’attività cellulare.
-Calcio Ca++: è il minerale più abbondante nell’organismo, meglio ridurlo nel caso di calcoli renali, aumentarlo nel caso di osteoporosi.
-Fluoruri F-: prestare particolare attenzione ai Fluoruri poiché rivelati mutageni (meno ce ne sono, meglio è).
-Cloro: Indica inquinamento, aumenta i rischi cardiaci particolarmente se supera i 200 mg/l.
-Bicarbonato HCO3-: Dona all’acqua un sapore abbastanza sgradevole.
Ci sono poi alcune sostanze che è meglio non trovare nell’acqua (o trovarne in minima quantità):
-Nitrati NO3-: Inquinanti pericolosi per l’organismo, non sono tuttavia un problema se presenti in quantità minime (es. dell’ordine dei 2,00 mg/l).
-Solfato SO4–: Inquinante, deve essere presente in quantità minime (valore di esempio: 15,00 mg/l).
-Metalli pesanti: Evitare le acque anche con minime quantità.
-Nitriti : Inquinanti derivati dai primi, molto pericolosi.
-Ammoniaca: Deve essere assente.
Ricordiamo infine che per un giusto apporto di sostanze nel nostro organismo (soprattutto di certe sostanze) non occorre regolarne semplicemente l’introduzione tramite una tipologia di acqua piùttosto che un’altra, ma con una vera e propria dieta seguita da vicino dal dietologo e dal medico generico che presumibilmente conosce anche patologie particolari di cui soffriamo.
Formati e materiali
I formati più commercializzati di acqua minerale sono quelli da 0,25l, 0,33l, 0,5l, 1l, 1.5l, 2l. I primi formati sono utilizzati perloppiù dai bar e dalle mense, gli altri dai ristoranti (soprattutto il formato da 1l), e per consumo di tutti i giorni gli ultimi due. A questi si aggiunge i formati speciali da 5l o 10l, utilizzabili con le speciali macchinette per la distribuzione dell’acqua fredda.
La forma della bottiglietta è quasi sempre ergonomica, per una più facile impugnatura, soprattutto in quelle piccole o grandi costruite col PET. I tipici materiali utilizzati sono appunto il PET e il vetro. Entrambi atossici, il polietilentereftalato è consigliato in tutti quelle occasioni in cui usare il vetro potrebbe essere pericoloso (festicciole fra bimbi, a casa in generale, nelle sagre di paese, eccetera), il vetro nel caso di ristoranti e pub. Ingegnoso l’ibrido che simula la bottiglia di vetro (usualmente colorata di blu) ma in realtà di plastica (spesso con uno spessore maggiore rispetto alle semplici bottiglie usate in casa).
Lo spessore del PET utilizzato nelle bottiglie, tristemente poco documentato, è un altro aspetto da considerare quando si acquistano bottiglie piùttosto economiche (che cercano di risparmiare riducendo la quantità di PET per bottiglia, e quindi lo spessore); questo spessore è a volte talmente piccolo che anche 3-4 casse di acqua accatastate l’una sopra l’altra possono bastare per fare collassare quelle poste più in basso. Alcune bottiglie, specie quelle di piccolo formato, sono fornite anche di pratici tappi apri e chiudi, utili nel caso di assunzione di acqua durante eventi sportivi all’aperto, bici, jogging o escursioni. Curiosa (e peraltro anche rara, purtroppo) la circostanza in cui sulla bottiglia di plastica viene scritto in braille, in rilievo per i ciechi, “acqua minerale naturale”: un’attenzione per i particolari degna davvero di nota che dovrebbe avere un maggior seguito anche in altre attività e per quanto concerne altri aspetti.
Conservazione
La corretta conservazione dell’acqua è fondamentale per fare in modo che questa mantenga intatte le proprie caratteristiche originarie. Ecco qualche consiglio utile
-Tenere le bottiglie al riparo dalla luce, dal sole e da fonti di calore.
-Chiudere bene le bottiglie dopo che sono state aperte.
-Controllare non ci siano perdite o sostanze sospette all’interno. Bisogna agitare la bottiglia per verificare che non si sia formata schiuma.
-Non utilizzare ghiaccio. Questo può infatti modificare il gusto e contaminare la purezza originaria;
-Una volta utilizzata, schiaccia la bottiglia in modo da ridurne l’ingombro e riciclala negli appositi contenitori per la plastica.
Disponibilità
L’acqua copre sulla terra il 75% circa delle terre emerse, risultando una risorsa irrinunciabile e insostituibile, se consideriamo che anche il 65%-68% del corpo umano è costituito d’acqua. Tuttavia, appena il 3% del volume di acqua è acqua dolce, ovverosia utilizzabile; però di questo 3%, l’80% si presenta sotto forma di ghiaccio (nei ghiacciai), cosicché ne resta solo uno 0,6% effettivamente utilizzabile; di questo rimanente 0,6%, il 95% è sotterraneo, quindi in totale questo numero scende al 0,03%.
Insomma solo lo 0,03% di tutta l’acqua presente nel pianeta risulta direttamente utilizzabile, che è una percentuale spaventosamente bassa che fa capire il motivo di tanto allarmismo quando si parla di risorse idriche insufficienti. La maggior parte delle riserve idriche mondiali risultano concentrate in Asia e in America meridionale, con un totale di Runoff di 23.570 Km^3 annui, su un totale mondiale di 38.830 Km^3 annui. Il volume complessivo di acqua dolce nei laghi, fiumi, torrenti, ecc. risulta maggiore rispetto a quello di runoff nell’anno, attestandosi intorno ai 250.000 Km cubi. Questo runoff rappresenta l’acqua piovana diminuita dell’evaporazione e della traspirazione delle piante.
Per quanto riguarda l’acqua imbottigliata, se ne consumano 154.000.000.000 di litri su tutto il pianeta, con una spesa complessiva di 100.000.000.000 $. Solo in 3 anni, precisamente dal 2001 al 2004, mediamente in tutto il mondo vi è stata un’espansione del consumo di acqua imbottigliata stimabile intorno al 25-30%. I maggiori consumatori, stando a questi dati e considerando i litri pro capite, risultano gli italiani, seguiti dal Messico, Emirati Arabi, Belgio e Francia. La cosa strana da notare è che, paradossalmente, i paesi dove ci sarebbe un reale bisogno di un approvvigionamento di questo tipo, sono agli ultimi posti, mentre invece l’Italia è al primo posto, nonostante abbia già l’acqua potabile nelle case.
Acque Minerali più Vendute Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista delle acque minerali più vendute online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti che si trovano nell’elenco è possibile leggere le opinioni e i commenti dei clienti.