Oggi vediamo come scegliere la migliore pasta, analizzando quali sono i prodotti disponibili sul mercato.
Ma che italiani saremmo noi senza la cara e vecchia pasta? Senza quel bel piatto che, ogni giorno, è sopra le nostre tavole tanto da farci affibbiare il nomignolo, per il resto del mondo, di “pastaioli”. Il compito di questa guida è quello di farvi entrare all’interno di questo mondo tra storia, fantasia e ricette.
Origine
La storia della pasta ha un sapore quasi leggendario, perdendosi nei tempi più lontani. Il suo nome sembra, secondo alcune teorie, provenire da un termine greco che significa “farina mista a liquido”. Se la presenza nel mondo ellenico non ci lascia grandi notizie, molte di più le otteniamo dal mondo latino dove già al tempo di Orazio e Cicerone si decantava la bontà della cosiddetta “Langana” (che era sostanzialmente composta da delle strisce di acqua e farina simile alle nostre lasagne). Il testimone poi passa al mondo arabo dove, intorno al 200 d.C. in Sicilia, si possono gustare gli “itriyah” che non dovevano essere molto dissimili dei futuri spaghetti, essendo fatti da della farina a forma di fili. Le fonti a disposizione, però, non sono molte e quindi non è affatto semplice riuscire a definire l’ambito culturale dove ha avuto la sua genesi.
La cosa certa è la grande confusione nell’usare i termini propri della pasta tanto che, almeno fino al 1700, il termine maccheroni va a definire tipologie di pasta molto diverse tra di loro, dal tipo raviolo ripieno, alla pasta lunga fino allo gnocco di semola. Saranno i napoletani a porre fine a questa confusione linguistica confinando questo nome alla pasta lunga trafilata, quella cioè del tipo a spaghetto. E’ altresì fatto appurato che il luogo ideale nel mondo in cui lo sviluppo della pasta ha assunto connotati socio-culturali è stata l’Italia. Tramite la pasta il popolo italiano ha forgiato la propria identità d’unione e ha superato quei difficili momenti della sua esistenza come quando in molti dovettero allontanarsi dalla patria durante l’emigrazione.
Al giorno d’oggi la sua storia ha seguito lo sviluppo impetuoso del settore industriale, raggiungendo anche la grande distribuzione ma nonostante ciò ancora moltissimi suoi segreti sono custoditi gelosamente nelle nostre case. Nessuno credo possa preferire un piatto di pasta industriale ad uno di pasta fatta in casa!
Valori Nutrizionali
La composizione della pasta è sicuramente molto semplice dividendosi, generalmente, in delle grandi famiglie che corrispondono ad altrettanti tipi di pasta. Voler consigliare un tipo piuttosto che un altro è impossibile perché qui, più che mai, è il gusto a farla da padrone. Vediamo nello specifico queste diverse tipologie. La prima differenza la si può operare dal tipo di grano utilizzato per la sua creazione: duro o tenero. Il primo è impiegato per la fabbricazione della pasta secca, quella che troviamo di solito nei supermercati, mentre il secondo per la pasta casalinga.
I due tipi di grano hanno un aspetto non poi così diverso: il duro è un po’ più allungato mentre il tenero è più opaco. Quello che è interessante è poter osservare il luogo di coltivazione di queste due tipologie (nord il tenero mentre il sud il duro) perché dà subito l’idea del perché in queste regioni sia prevalso un tipo di pasta invece che un altro. Inoltre merito del grano duro è quello, a differenza dell’altro tipo, di reggere meglio la cottura e garantire con più facilità il grado detto “al dente”, che tanta gloria ha dato alla nostra cucina nel mondo.
Per questo, forse, il suo utilizzo è stato preferito attestandosi a circa l’80% di tutta la pasta che si consuma quotidianamente. Un’altra distinzione la si può ottenere guardando gli ingredienti di base della pasta: avremo quindi la pasta con o senza l’uovo, aromatizzata, paglia&fieno ecc… la fantasia dei produttori è in questo verso molto fervida, proponendo continuamente nuovi prodotti per allettare il palato dei consumatori.
Per concludere esistono paste lunghe, corte e minestre che si differenziano oltre che dalla forma propria anche dal modo di cucinare. Passiamo ora a considera un altro aspetto molto significativo per un mondo come il nostro, oggi più che mai rivolto al benessere e alla salute del corpo, i valori nutrizionali. Conoscere questi dati degli alimenti che mangiamo è un fattore determinante, ancora più importante se quel piatto lo si consuma, frequentemente, ogni giorno andando a contribuire notevolmente al nostro fabbisogno giornaliero.
Le sue principali caratteristiche sono l’elevato valore energetico (all’incirca 350kcal per 100 grammi), la grande presenza di amido (circa il 75%) che favorisce la digeribilità e una discreta quantità di proteine (intorno all’10%).
Luogo comune vuole attribuire alla pasta la causa del nostro aumento di peso ma osservando i valori di grasso ci accorgiamo che questi sono molto bassi, circa il 0,3%. La colpa quindi non è tanto della pasta in se, quanto dei condimenti con cui si suole coprirla abbondantemente. Questi spesso sono fatti di puro grasso come la gustosa pancetta, il bianco lardo e tanti altri. Non sta bene rinunciare certamente a tutte queste leccornie ma è basterebbe fare solo un po’ di attenzione e di equilibrio per porsi davanti ad un fumante piatto di pasta senza rimorsi e remore di nessuna sorta!
Produzione
Ma come si crea la pasta che tutti giorni va a imbandire la nostra tavola? Cercheremo ora di scoprire i vari passaggi che portano ad ottenere la pasta inscatolata presente nei nostri supermercati. La prima fase, ovviamente, sarà quella della raccolta del grano che si compie, solitamente, verso la fine di Giugno. IL raccolto passerà poi l’esame della selezione che terrà conto delle caratteristiche chimiche, fisiche per arrivare anche a quelle igieniche.
Risulta essere una fase molto importante perché solo con un’ottima materia prima si può ottenere un prodotto che risponda a tutte le migliori aspettative. Dopo la selezione ci sarà la macinatura dove il grano oltre ad essere propriamente macinato nei molini viene anche setacciato e ripulito dalle sue impurità. Ottenuta la materia prima fondamentale, la farina, si passerà alle fasi di creazione della pasta vera e propria. Prima di tutto ci sarà l’impasto effettuato con dell’acqua pura che porterà alla formazione del glutine, responsabile del caratteristico aspetto dell’impasto stesso. Si passerà, fatto ciò, alla gramolatura che serve a rendere omogeneo, il più possibile, l’impasto ottenuto dalla combinazione di farina e acqua.
Successiva fase sarà quella della trafilatura che consisterà nell’introdurre l’impasto in degli stampi che gli conferiranno le diverse forme che troviamo presenti nel mercato. Queste sono veramente numerose e basta scorrere con gli occhi negli scaffali di un qualsiasi supermercato per rendersi conto della fantasia delle case produttrici.
Il procedimento però non è finito perché la pasta, seppur trafilata, contiene ancora troppa acqua che non le permetterebbe una conservazione duratura. Si passa, perciò, all’essiccazione che sarà una fase molto delicata, praticata tramite dell’aria ventilata e regolamentata da precisi leggi a riguardo (l’umidità finale non potrà superare il 12,5%. Siamo arrivati finalmente alle tappe finali di questo percorso perché basterà aspettare il raffreddamento e il successivo confezionamento per poter avere la pasta inscatolata e pronta all’acquisto!
Tipologie Pasta
In Italia siamo famosi per la grande produzione di pasta, ma anche per le diverse qualità e tipologie di pasta, di seguito ne elenchiamo alcune
-Fusilli, Tagliatelle, Ravioli
Addentriamoci tra i diversi tipi di paste! Il mercato, come già accennato, offre una miriade di tipologie di paste. Queste possono avere una distribuzione su larga scala oppure essere tipiche di una certa regione o località (anche se oramai il mercato globale ha reso anche queste accessibili un po’ in tutte le parti del mondo). Passiamo ora ad una carrellata dei diversi tipi più diffusi cercando di delineare le caratteristiche di base.
-Tagliatelle
Si può considerare, senza azzardare troppo, la regina della pasta, vanto per tutte le nostre nonne. Nel linguaggio comune, infatti, proprio perché si può fare anche all’interno delle mura casalinghe è chiamata “pasta di casa”. Può essere sia con l’uovo o senza e ha forma allungata, piatta. Le troviamo, nelle confezioni, nelle tipica forma a nido di rondine.
-Spaghetti
Anche questa forma di pasta è tra le più conosciute in tutto il mondo. E’ di tipo secco, quindi di grano duro con forma allungata a filo. Ci sono diverse misure che vanno a differenziare il diametro del suo spessore.
-Bucatini
Sono simili a degli spaghetti ma molto più grandi di spessore. La loro particolarità è inoltre quella di essere bucati all’interno, da qui il nome bucatini.
-Lasagne
Sono formate da degli strati di pasta separati e coperti da un succulento ripieno che può essere sia di carne (spesso con il pomodoro) che vegetale.
-Cannelloni
Della stessa famiglia delle lasagne, li differenziano il fatto di non essere preparati a strati ma bensì a grandi tubi dove andrà il ripieno. Il cannellone rimane perciò singolo e separato rispetto agli altri, mentre gli strati della lasagna saranno uniti tra di loro.
-Conchiglie rigate
Il nome stesso ci indica la loro forma simile alle conchiglie di mare e la particolare rigatura presente sul bordo esterno grazie alle quali sono molto utilizzate accompagnate a condimenti sugosi.
-Farfalle
Anche in questo caso non ci devono essere dubbi sulla forma di questo tipo di pasta che riprende, naturalmente, quella delle farfalle. Sono impiegate anche per piatti freddi, gustosi nei mesi estivi.
-Fusilli
La forma di questa pasta è simile ad una trivella con la quale riesce a catturare tra le sue spire il condimento di accompagnamento.
-Gnocchi
Questa tipologia si differenzia molto dalle altre per la materia prima utilizzata nella sua creazione. Si tratta infatti, nel tipo tradizionale, della patata che sostituisce quindi il grano. Il mercato oggi, soprattutto quello artigianale, ci presenta varie tipologie di gnocchi come quelli di riso e di semolino.
-Tortiglioni
Simili a un tubo, sono anch’essi rigati all’esterno e vengono utilizzati prevalentemente con sughi o ragù.
-Penne
Hanno una forma che rimanda ai tortiglioni ma di dimensioni più contenute. Inoltre hanno delle punte che ricordano quelle di una penna, da cui il nome. Nel mercato esistono anche le cosiddette mezzepenne, che si differenziano solo per la lunghezza più corta.
-Stelline
Risulta essere una minestra e quindi saranno sempre accompagnate da un brodo (che sia vegetale o non). La forma, da come si può intuire, è quella di piccolissime stelle.
-Quadrettini all’uovo
Anche loro sono una minestra, la differenza sta nella forma a quadrato e nell’utilizzo nell’impasto dell’uovo.
Come Cucinare la Pasta
Ora che abbiamo conosciuto come si fa la pasta e quali sono le varie forme che possiamo trovare è bene passare alla fase più cruciale, la cottura. Vanto della cucina italiana è infatti quello di riuscire a portare sulla tavola la pasta preparata al punto giusto, né troppo cruda né troppo cotta. Questo fatidico momento viene chiamato “al dente” e rende questo piatto veramente appetibile e gustoso. Perché nel resto del mondo non si riesce a far cuocere la pasta come da noi?
Risulta essere una bella domanda che forse non troverà mai una risposta che possa pretendere di avere valore scientifico. C’è chi parla, ad esempio, della nostra conoscenza di chissà quali segreti, chi invece ci accusa di essere favoriti solo da una zona geografica propizia è comunque un dato oggettivo che è più facile trovare un piatto di pasta al dente in Italia che in Francia o in Giappone.
Cerchiamo di delineare dei punti basilari per far si che la nostra cottura sia ottimale. Per prima cosa bisogna sapere che per cuocere la pasta (la quasi totalità) bisogna usare dell’acqua, precisamente bollita. Di solito si raccomanda di usare almeno 1 litro d’acqua per 100 grammi di pasta usata.
Quando l’acqua va in ebollizione è arrivato il momento di aggiungere la pasta. Il tempo di cottura è di solito indicato nelle confezioni e varia naturalmente da tipo a tipo, quello che però non c’è scritto è la sensibilità di chi sta cucinando nel capire quando la pasta è arrivata alla fatidica fase “al dente”. Di solito i tempi prestabiliti dalla casa produttrice sono abbastanza rispettati, sicuramente quello che farà la differenza sarà riuscire a cogliere il momento preciso dell’inizio di questa “condizione” perché poi si andrà velocemente a decadere, diventando scotta.
Il consiglio, per riuscire nell’impresa, è quello di assaggiare con il passare del tempo la pasta così da rendersi conto di persona a quale livello di cottura è arrivata. Evitiamo inoltre, a meno che non si stiano preparando piatti freddi, di raffreddare la pasta con l’acqua perché andrebbe a interferire nel processo di cottura e si perderebbe la condizione ideale “al dente”.
Condimenti
Capitolo a parte, per quanto riguarda la pasta, è rappresentato dai condimenti perché vanno ad accompagnare sempre i piatti di questa pietanza. Qui, se possibile, la scelta che ci viene offerta è ancora più vasta e comprende in pratica quasi tutti i prodotti alimentari. La fantasia di chi cucina un piatto di pasta si va a concretizzare per lo più nel condimento usato che andrà a caratterizzare in modo determinante il suo sapore e il suo gusto (anche perché la creazione della pasta in se è di solito demandata all’industria alimentare).
Ci sono condimenti famosi che vanno a indicare uno specifico piatto culinario. Parliamo ad esempio della “Matriciana”, tipica della regione romana, fatta con del sugo accompagnato da pancetta e peperoncino o della “Carbonara” dove al posto del pomodoro è utilizzato l’uovo o anche “dell’aglio,olio e peperoncino” nella quale il condimento è composto solo da questi tre componenti.
Gli esempi possono essere veramente infiniti e il rischio di rimanere a corto di idee è veramente lontano. Se ciò accadesse basta utilizzare la fantasia, in cucina tutto è permesso (purché naturalmente il risultato sia commestibile). Per questo aspetto la pasta ci da il grande vantaggio di essere altamente duttile, accompagnandosi con facilità con la più disparata quantità e diversità di prodotti. Il mercato odierno offre al consumatore anche la possibilità di acquistare direttamente dei condimenti pronti, così da semplificare al minimo il tutto.
Il sapore di questi naturalmente non potrà essere paragonato a quelli fatti nel momento della cottura ma il loro pregio è quello di permettere di gustare un buon piatto di pasta anche a chi di tempo ne ha veramente poco o a chi non ha per niente dimestichezza con i fornelli. Per concludere offriamo una lista di condimenti da abbinare ai diversi tipi di paste, ricordando che è solo una delle tante infinite possibilità che la pasta può offrire
-Sughi per Pasta lunga
Sughi di pomodoro, di pomodoro e peperoncino, di ragù di carne, di funghi, di olive, di mare (tonno, misto pesce ecc…), di formaggio, di verdure.
-Sughi per Pasta lunga all’uovo
Sughi di carne (dalla selvaggina come il cinghiale fino ad arrivare all’oca o al piccione).
-Sughi per Pasta corta
Sughi di pomodoro, di verdure, salse varie (tartufo, quattro formaggi ecc…), con panna e carne (spesso con salsicce).
-Sughi per Pasta larga
Ripieni di carne e pomodoro, salse varie, besciamella e mozzarella.
Pasta più Venduta Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista della pasta più venduta online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti che si trovano nell’elenco è possibile leggere le opinioni e i commenti dei clienti.