Oggi vediamo come scegliere il migliore riso, analizzando quali sono i prodotti disponibili sul mercato.
Il cereale più consumato nel mondo, l’alimento base di circa 1/3 della popolazione terrestre. Parliamo del riso, amato da molti buongustai per le mille virtù e per le tante qualità. Tra i suoi pregi, quello di essere un alimento che si presta alla preparazione di numerosi piatti. La storia, i tipi e la sua importanza nel mondo: questi sono solo alcuni degli argomenti che troverete in questa guida del riso.
Storia
Riso è una termine di origine indiana, la sua coltivazione avviene da epoche antiche, ma nessuno è riuscito a stabilire con precisione le sue origini. Si pensa comunque che la culla delle civiltà del riso sia stata l’Asia. E’ proprio qui, tra le immense distese d’acqua dell’estremo Oriente, che si ebbe la prima crescita del riso. Gli arabi e i siri sicuramente conobbero il riso e si interessarono ai metodi di coltura. Riferimenti e citazioni presenti nei testi scritti testimoniano ciò.
E mentre in occidente il riso arrivò in epoca cristiana, gli egizi e gli ebrei non lo conobbero, mentre i greci e i romani lo utilizzavano solo come pianta aromatica e medicinale. In Europa, comunque, il riso veniva soprattutto importato dall’oriente dietro pagamento di forti dazi e veniva considerato prezioso come tutte le altre spezie pregiate. Quanto all’Italia., sembra che il riso sia stato introdotto dagli Arabi in Sicilia. Ma la coltivazione non si ebbe da subito. La coltura cominciò infatti alla fine del quattordicesimo secolo, dopo l’ondata di terribili epidemie di peste che decimarono ovunque la popolazione. Le prime risaie furono in Piemonte e in Lombardia, regioni dalle terre fertili e ricche di fiumi. A tale diffusione seguì però un aumento dei casi di malaria. Molti furono i provvedimenti per limitarne la coltivazione in prossimità degli abitati. Ma nonostante questi divieti, la coltivazione del riso continuò ad espandersi.
Per molti secoli in Occidente fu coltivata una sola varietà, il Nostrale. A metà del secolo scorso poi numerose altre varietà furono importate dall’oriente. Cavour fu tra i primi a dare l’impulso alla costruzione di grandi sistemi di irrigazione nelle terre di Vercelli. Ciò permise le prime coltivazioni intensive. La coltivazione poi si diffuse anche in Emilia e in Toscana, ma con maggiore lentezza a causa della minore disponibilità di acqua da destinare a questo nuovo cereale.
Caratteristiche
Il riso e’ uno dei cereali più noti e più consumati in tutto il mondo. Il riso coltivato ai giorni nostri è una graminacea annuale semiacquatica. Al raggiungimento della maturità, come per ogni classico ciclo di vita, le piantine di riso presentano un gambo principale e un numero variabile di gambi e di steli più piccoli. Ogni anno, alla fine della fioritura, si ha una pannocchia. L’altezza della pianta dipende dalla varietà di riso e dalle condizioni ambientali. La morfologia del riso è divisa in fase vegetativa – germinazione, semina e crescita – e fase riproduttiva – inizio della formazione della pannocchia. I singoli grani di riso sono detti semi. Essi costituiscono il vero frutto. Un chicco di riso pesa dai 10 ai 45 mg. Il riso si sviluppa quando il seme si rompe e assorbe una adeguata quantità d’acqua restando esposto ad una temperatura che va dai 10 ai 40°C. Ma vediamo con attenzione da cosa è formato un chicco di riso
-Arista: è il baffo del chicco di riso. in realtà il nome corretto è “risone” visto che si chiama così quando è appena raccolto e non ha ancora subito nessun tipo di lavorazione. questo baffo viene asportato durante la lavorazione del chicco.
-Glumelle: il chicco di riso appena raccolto ha intorno a se un involucro a più strati dal colore marrone o giallo, le glumelle. e’ quasi la prima pelle del chicco di riso, una protezione che va a costituire il 20% del peso totale.
Cariosside: e’ ciò che mangiamo e che rimane della lavorazione del riso. e’ costituito soprattutto da amido e rappresenta il 60% circa del peso totale.
-Embrione: ogni chicco è portatore di un embrione che si trova in una piccola sacca detta spermoderma. l’embrione è colui che da vita a una nuova pianta di riso.
Lavorazione
La lavorazione del riso è una delle variabili fondamentali che vanno a determinare la qualità più o meno buona del prodotto finale. L’obiettivo primario è rimuovere gli strati cellulari più esterni del risone a inizio lavorazione. Il prodotto, a fine trattamento, deve avere un aspetto gradevole e le migliori caratteristiche qualitative per la cottura. Un chicco di risone è coperto da un guscio ruvido e duro che prende il nome di lolla. Questa va tolta per rendere il riso commestibile. Ma prima che avvenga ciò, il chicco viene separato dalle impurità e da sostanze estranee come fili d’erba, sassi e terriccio. Inizia poi la sbramatura cioè il passaggio del risone tra due rulli abrasivi che lo scortecciano. Questo tipo di lavorazione da una serie di sottoprodotti. Tra questi vi è il farinaccio, utilizzato come mangime per animali.
Tornando ai vari passaggi della lavorazione, c’è la sbiancatura, passaggio in cui i chicchi di riso vengono limati con lo scopo di eliminare le parti più esterne. I chicchi che si presentano rotti o imperfetti vengono individuati da lettori ottici e poi espulsi prima di giungere al confezionamento. In conclusione di questo lungo percorso, il riso bianco rappresenta poco più del 60% del risone originale. Una lavorazione perfetta e intensa consente di preparare un riso chiaro, brillante, poco farinoso. Tuttavia, la suddetta lavorazione riduce alcune caratteristiche qualitative del riso. Ad esempio, l’eliminazione degli strati periferici produce una perdita del valore nutritivo del riso. A volte poi il riso viene soltanto sbramato e il processo si arresta. E’ così che nasce il riso integrale, molto apprezzato perché possiede percentuali più alte di principi nutritivi rispetto al riso bianco. Che sia comunque bianco, integrale o di altro tipo, il prodotto che passa attraverso l’intera lavorazione, cambia l’aspetto iniziale ed è pronto per essere confezionato – preferibilmente sottovuoto, per mantenere meglio le caratteristiche nutrizionali del riso stesso – e per essere venduto ai consumatori.
Tipologie
Il riso è un alimento che si presta per la realizzazione di numerosi piatti diversi, dall’antipasto al dolce. La riuscita della ricetta prescelta dipende soprattutto dal tipo e dalla varietà di riso che si decide di utilizzare. Le varietà italiane di riso sono divise in quattro tipi
-Comuni: riso con chicchi piccoli e tondi. consigliati per minestre, minestroni, dolci. la cottura richiede circa 12 – 13 minuti. tra le varietà più note, si segnalano l’originario e il balilla.
-Semifini: riso con chicchi tondeggianti di media lunghezza. adatti per antipasti, risi in bianco, timballi. cuociono in 13 – 15 minuti circa. le varietà più conosciute sono padano, vialone nano, italico r.
-Fini: riso con chicchi lunghi e affusolati. perfetti per risotti e contorni, è molto apprezzato per la sua versatilità in cucina. la cottura è di 14 – 16 minuti. le principali varietà sono s. andrea, europa.
-Superfini: riso con chicchi grossi e molto lunghi. tiene bene la cottura. anche questo è adatti per cucinare risotti e contorni. 16 – 18 minuti per la cottura completa. roma, carnaroli e baldo sono le varietà più conosciute.
Vi sono poi alcuni tipi di riso che subiscono dei processi di precottura
-Riso a cottura rapida: precotto e poi seccato per diminuire i tempi di cottura. il maggior difetto di questo tipo di riso è che perde quasi tutti i valori nutritivi originali.
-Riso condito: precotto, salato e già condito. finisce col risultare con troppi additivi.
-Riso parboiled: sottoposto a cottura a vapore prima di essere sbramato, riesce a conservare molti dei principi nutritivi originali. non è però adatto alla preparazione di risotti.
-Riso basmati: originario dell’afghanistan, è il più adatto per la preparazione di piatti orientali. ha un profumo intenso che ricorda la nocciola e il gelsomino. va messo precedentemente a bagno in acqua per alcune ore e poi cotto in poca acqua.
Prodotti
Sempre più prodotti, destinati a uso commestibile o puramente estetico, derivano dal riso.
-Pasta di riso: è utilizzata soprattutto da chi, come i celiaci, deve attenersi ad una dieta priva di glutine. il suo apporto calorico molto basso da una grande sensazione di sazietà. la pasta di riso non ha additivi né conservanti ed è piacevole anche per coloro che, pur potendo mangiare la normale pasta di grano duro, soffrono di problemi digestivi.
-Latte di riso: è una bevanda leggera e naturale che sfrutta i principi salutistici del riso. È particolarmente indicato per le persone che non tollerano il comune latte ma che non vogliono rinunciare a una sana colazione. il latte di riso è al 100% vegetale ed è privo di colesterolo, di grassi animali, di glutine e di lattosio. può essere impiegato nella preparazione di torte e budini. inoltre, essendo naturalmente dolce e senza zucchero aggiunto, è indicato per chi segue una dieta.
-Gallette di riso: sono un’ alternativa al pane rispetto al quale non contengono glutine e sono meno caloriche. sono preparate con riso soffiato spesso integrale. saporite, croccanti e leggere, possono essere anche un ottimo spuntino in ogni momento della giornata, sia al naturale che accompagnate con formaggio, prosciutto o marmellata.
-Biscotti di riso: si preparano utilizzando la farina di riso. i biscotti di riso sostituiscono il pane e il loro consumo è consigliato per chi segue regimi dietetici. leggeri, croccanti e gustosi, rappresentano una fonte di carboidrati facilmente assimilabili. tra questi vi è il cioccoriso, che associa alla leggerezza del cereale l’energia del cioccolato.
-Cosmesi: anche i prodotti di bellezza oggi sfruttano gli aspetti benefici del riso e del suo amido. l’amido di riso, che si ottiene dai chicchi rotti, ha una grande efficacia curativa. in commercio possiamo trovare sempre più creme, saponi da bagno con amido e olio di riso, prodotti dalle proprietà emollienti e nutritive.
Nel mondo, il riso è il cereale più diffuso sia dal punto di vista della lavorazione che del consumo. Negli ultimi quindici anni, la coltivazione di riso si è estesa in modo evidente, passando da 135 milioni di ettari a circa 148 milioni. Anche i raccolti hanno raggiunto cifre più elevate, con un aumento di oltre il 44%. Nei Paesi più poveri, in particolare, le popolazioni fanno largo uso del riso. La Cina resta il Paese simbolo del riso e del suo consumo.
La produzione cinese è la maggiore al mondo. Il consumo interno assorbe quasi completamente il cereale cinese, di cui solo 660 mila di tonnellate nel 2005 hanno preso la strada dell’export. Il Paese poi , da qualche anno, ha puntato anche su una massiccia industrializzazione, ma i primi risultati non sono stati soddisfacenti.
Quanto al Giappone, la popolazione assorbe quasi completamente i 8,257 milioni di tonnellate prodotti ogni anno. Sebbene il Governo continui a sostenere la produzione interna, da qualche anno il Giappone ha avviato l’importazione di cereali stranieri.
E mentre per gli Stati Uniti la risicoltura è una delle più importanti produzioni agricole con un fatturato impressionante che va tra un miliardo ed un miliardo e mezzo di dollari, la Thailandia rappresenta il più grande paese esportatore di riso a livello internazionale. La repubblica indiana segue la Cina riguardo la produzione di riso a livello mondiale mentre il Pakystan è diventato un punto di riferimento per le esportazioni risicole di tutta l’Asia centrale.
L’obiettivo dei risicoltori del Pakystan, ancora oggi, è quello di migliorare la qualità del prodotto e di tentare uno sbarco sui mercati occidentali, più ampi e ricchi. Infine l’unico Paese africano ed arabo che mostra una certa importanza sul mercato internazionale del riso è l’Egitto. Grazie ad una oculata politica agricola, la produzione annuale sfiora i 4 milioni di tonnellate di cereale lavorato all’anno.
Tra i marchi più conosciuti segnaliamo.
-Riso Scotti
Riso Scotti è un gruppo industriale fondato nel 1860 da Piero Scotti, specializzato nella produzione del riso ma si occupa anche di ricerca e sperimentazione in questo settore per offrire un prodotto sempre di qualità. Quest’impresa si avvale di moderni sistemi di produzione nel rispetto degli standard qualitativi, presentando una vasta gamma di riso, dall’originario al risaia, da quello classico a quello per insalate.
-Riso Gallo
L’azienda è presente sul mercato da sei generazioni prestando particolare attenzione ai vari controlli indispensabili per garantire un alta qualità del riso. Propone una vasta gamma, il raffinato, l’esotico, il tradizionale, per soddisfare sempre i gusti del consumatore attento. L’azienda si pone sempre l’obiettivo di soddisfare il mercato, confezionando prodotti genuini oltre che gustosi, diffondendo la cultura del riso.
-Riso Dragoni
Piero Dragoni nel 1890 fonda l’azienda Dragoni nella provincia di Lodi produttrice di riso di alta qualità. Negli anni acquisisce sempre tecniche nuove e all’avanguardia presentando sul mercato una gamma molto assortita di riso, con la volontà e l’intento di presentare anche un prodotto nuovo come la farina di riso. Rappresenta oggi una delle poche riserie rimaste sul territorio lodigiano.
-Riso Zaccaria
Il riso Zaccaria grazie a determinate qualità è considerato uno dei migliori, l’azienda nasce nel 1950, a conduzione familiare e si amplia negli anni. La continua ricerca consente di presentare sul mercato un livello di qualità vario anche nella sua gamma, la passione che la famiglia, ormai da anni, dedica alla risicoltura, ha consentito di produrre utilizzando sempre tutte le innovazioni tecnologiche nel rispetto della tradizione.
Risi più Venduti Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei risi più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti che si trovano nell’elenco è possibile leggere le opinioni e i commenti dei clienti.