Oggi vediamo come scegliere il riso del Delta del Po.
Il Riso del Delta del Po è un prodotto a Indicazione Geografica Protetta coltivato nelle province di Rovigo e Ferrara. In queste zone la risicoltura è praticata da secoli, ed il prodotto finale è un riso dalle eccellenti caratteristiche organolettiche e con una importante storia alle sue spalle. In questa guida scopriremo le caratteristiche, le modalità di produzione e alcuni suggerimenti culinari riguardanti il Riso del Delta del Po IGP.
Il Riso del Delta del Po
Nella zona del Delta del Po la coltivazione del riso è un’attività tradizionale praticata sin dal 1400, secondo quanto riportato da alcune fonti storiche. Per la verità il riso venne introdotto in Italia dagli Arabi e dagli spagnoli nei secoli precedenti, ma solo in seguito al miglioramento delle reti di canali per l’irrigazione questa attività diventò rilevante dal punto di vista economico nella zona della Pianura Padana.
Sul finire del XV secolo la produzione di riso nella zona del Delta era particolarmente rilevante dal punto di vista quantitativo, e testimoniata fra l’altro da una emblematica citazione riportata da Ludovico Muratori nel suo “Diario Ferrarese”. Questa frase descrive la vendita del riso a Ferrara nel 1495 ad un prezzo molto basso, di soli “quattro quattrini alla libbra”. La risicoltura nel Delta del Po non era solo una fiorente attività economica, ma un modo per migliorare la fertilità dei terreni di formazione più recente ancora interessati dalla forte salinità residua del mare.
Fu soprattutto nel ‘700 che la risicoltura visse una fase di notevole accelerazione, ad opera di alcune famiglie patrizie veneziane che introdussero nuovi metodi sistematici per la coltivazione. Nell’Ottocento l’arrivo di nuovi proprietari di estrazione borghese diedero un’ulteriore spinta a questa attività produttiva al punto che, nella sola provincia di Ferrara, nel 1870 erano circa 700 gli ettari coltivati a riso. La risicoltura attraversò fasi alterne, ed in particolare una riduzione drammatica negli anni ’80 dello scorso secolo cui seguì poi una ripresa nel decennio successivo. Attualmente sono circa 9000 gli ettari complessivi interessati da risaie nella zona del Delta del Po, distribuiti tra le province di Rovigo e di Ferrara.
A causa del suo stretto legame storico e culturale col territorio, e a riconoscimento della qualità superiore di questo prodotto, l’Unione Europea ha assegnato al Riso del Delta del Po l’IGP (Indicazione Geografica Protetta) nel 2010. Questo riconoscimento è arrivato dopo un lungo percorso durato dieci anni, ed interessa aziende venete e romagnole il cui fatturato annuo è di circa 2 milioni di euro.
Una curiosità: attualmente sono solo tre le tipologie di riso che in Italia hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale da parte dell’Unione Europea. Oltre al Riso del Delta del Po IGP si segnalano infatti il Riso Vialone Nano Veronese, anch’esso IGP, e il Riso di Baraggia Biellese e Vercellese DOP (Denominazione di Origine Protetta).
Produzione del Riso del Delta del Po IGP
Secondo il Disciplinare di Produzione (vedi link in fondo alla pagina), la coltivazione del Riso del Delta del Po IGP interessa un’area della pianura padana compresa tra le regioni Veneto ed Emilia Romagna, e riguarda alcune particolari varietà di riso (Oryza sativa var. japonica) del gruppo Superfino, ovvero Carnaroli, Arborio, Volano e Baldo.
I Comuni veneti nei quali questo riso IGP viene coltivato sono quelli di Ariano nel Polesine, Porto Viro, Taglio di Po, Porto Tolle, Corbola, Papozze, Rosolina e Loreo (provincia di Rovigo) e di Comacchio, Goro, Codigoro, Lagosanto, Massa Fiscaglia, Migliaro, Migliarino, Ostellato, Mesola, Jolanda di Savoia e Berra (provincia di Ferrara). Anche le successive fasi di lavorazione, trasformazione e confezionamento devono essere effettuate all’interno di questa precisa area geografica, al fine di garantire al consumatore un prodotto di carattere tradizionale, controllato e tracciabile.
Le fasi di coltivazione del Riso del Delta del Po IGP
La coltivazione di questo cereale viene effettuata su terreni ben livellati e pareggiati, che possano quindi essere sommersi dall’acqua in modo omogeneo. È consentito l’utilizzo di concimi minerali, ma in quantità non eccessive; inoltre, per preservare le caratteristiche dei suoli, non è possibile coltivare lo stesso appezzamento di terreno a riso per più di otto anni consecutivi. Oltrepassato questo limite massimo è necessario attendere almeno altri due anni prima di ricominciare la coltivazione del riso.
La semina del riso può avvenire in due modi
-Semina con caduta libera in acqua (a risaia già sommersa);
-Semina in asciutta, cui segue l’immediata sommersione con acqua.
Allo scopo di contrastare fitofagi e parassiti delle piante, i risicoltori effettuano dei periodici cicli di sommersione ed asciutta della risaia, il che consente di eliminare anche le eventuali alghe infestanti. Lo svolgimento di queste operazioni viene stabilito in base all’andamento climatico del periodo e alla fase di sviluppo nella quale si trova la coltura.
La fioritura e la maturazione delle spighe
Con l’arrivo dell’estate, intorno al mese di luglio, il culmo (fusticino) della piantina di riso emette un’infiorescenza a pannocchia contenente numerosi piccoli fiori. In seguito alla fecondazione iniziano a formarsi le cariossidi, ovvero i chicchi di riso che già verso la fine di agosto iniziano ad apparire turgidi e ingrossati. Le prime sfumature gialle delle spighe di riso si notano già in questo periodo, ma perché si abbia la piena maturazione bisognerà attendere la fine del mese di settembre.
La raccolta del riso
La scelta del momento in cui effettuare la trebbiatura del riso è di fondamentale importanza, dal momento che un tempismo errato si traduce in un prodotto finale di qualità scarsa. Anticipando troppo la raccolta, infatti, si corre il rischio di ottenere del riso ancora acerbo; d’altro canto, posticipandola troppo le cariossidi iniziano a fessurarsi ed a peggiorare di aspetto e qualità.
La raccolta viene effettuata tramite mietitrebbie che tagliano l’intera pianta, separando poi in modo automatico il riso dalle porzioni vegetative. Il prodotto viene poi sottoposto ad essiccazione allo scopo di ottenere il risone secco che subirà le successive lavorazioni a livello industriale. Il risone è caratterizzato da un’umidità residua piuttosto bassa, che non deve superare il 14%; il processo avviene all’interno di particolari essiccatoi.
La resa massima di risone secco per ettaro è stabilità in base alla varietà coltivata, ed è pari a
-Carnaroli: 6 tonnellate/ettaro
-Arborio: 7.5 t/ha
-Baldo e Volano: 8 t/ha
Le lavorazioni successive del riso e il confezionamento
Il risone secco viene poi sottoposto a lavorazioni che permettono di eliminare i tegumenti che avvolgono il seme, ottenendo quindi il prodotto pronto per essere confezionato. Queste lavorazioni, in particolare, consistono nella sbramatura (eliminazione delle glumelle superficiali) e nella sbiancatura (eliminazione dell’embrione e del pericarpo). I chicchi di riso possono essere sottoposti anche a lucidatura per esaltarne l’aspetto visivo; tutti i macchinari che vengono impiegati per queste lavorazioni si basano su un funzionamento di tipo meccanico e non è previsto nel modo più assoluto l’utilizzo di sbiancanti chimici o altri prodotti di sintesi.
Per questo motivo il Riso del Delta del Po IGP che viene destinato al confezionamento è totalmente naturale, genuino e privo di qualsiasi additivo, conservante o residuo chimico. Il riso è collocato all’interno di sacchetti idonei per l’uso alimentare di diversi formati (0.5 kg, 1 kg, 2 kg o 5 kg), ed è ammesso il confezionamento sottovuoto oppure in atmosfera controllata.
Come riconoscere e gustare al meglio il Riso del Delta del Po IGP
In commercio si può trovare un’ampia gamma di risi di diversa varietà, tipologia e provenienza; tuttavia è semplice distinguere, fra tutti gli altri prodotti, il Riso del Delta del Po IGP. Sulle confezioni devono infatti essere riportati, chiaramente visibili e leggibili, i seguenti elementi
-Il logo della denominazione
-La dicitura “Riso del Delta del Po” immediatamente seguita da “Indicazione Geografica Protetta” oppure “I.G.P.”
-La varietà di riso, ovvero “Arborio”, “Baldo”, “Carnaroli” o “Volano”
-Nome, ragione sociale, indirizzo del confezionatore
-Le diciture “Riso delle Terre Brune” o “Riso delle Terre Bianche”, riferite rispettivamente a terreni di coltivazione prevalentemente torbosi oppure argillosi.
Gustare al meglio il Riso del Delta del Po IGP
Dal punto di vista nutrizionale, il Riso del Delta del Po è caratterizzato da una percentuale di proteine sul prodotto tal quale pari al 6%; ovviamente la frazione di nutrienti principale è quella dei carboidrati. In questo prodotto troviamo anche discrete quantità di vitamine (in particolare PP, B1 e B2) e sali minerali (su tutti, fosforo, ferro e calcio); come tutte le altre tipologie di riso, anche quello del Delta del Po è dotato di proprietà antiuriche, ovvero favorisce l’eliminazione dell’acido urico. Questo riso è inoltre caratterizzato da un’ottima digeribilità.
Il Riso del Delta del Po IGP è un ingrediente ideale per la preparazione di risotti, insalate di riso e minestre. Tra i risotti più tipici ricordiamo il Risotto alla Cannarola: in questo piatto il riso viene cotto in padella con un brodo saporito preparato con fagioli (all’occhio o borlotti), prosciutto e il classico battuto di sedano, carota e cipolla. La consistenza finale del riso deve essere croccante, pertanto prima di servirlo va fatto saltare in padella con un po’ di olio. Infine per condire si consiglia una spolverata di Parmigiano Reggiano grattugiato.
Altri risotti che si possono preparare con il Riso del Delta del Po sono per esempio con radicchio e taleggio, al gorgonzola e speck, gamberetti e zucchine oppure con salsiccia o frutti di mare. Per preparare un’insalata di riso fredda si consiglia di aggiungere all’acqua di ebollizione qualche goccia di succo di limone, che consentirà di mantenere i chicchi ben sgranati.
Riso del Delta del Po IGP più Venduto Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista del Riso del Delta del Po più venduto online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti che si trovano nell’elenco è possibile leggere le opinioni e i commenti dei clienti.