Oggi vediamo come scegliere i migliori sughi pronti, analizzando quali sono i prodotti disponibili sul mercato.
Per mancanza di tempo o per un invito fatto all’ultimo momento, i cibi pronti si rivelano sempre un buon alleato per la cucina di tutti i giorni. Facili da usare, oramai permettono anche di variare sapori e ricette, dando la sensazione di mangiare bene in poco tempo. il problema è che, nella vita frenetica quotidiana, rischiamo di abusare di questi prodotti per semplice pigrizia, dimenticano di valutare che comunque questi sughi, pur buoni e gustosi, non sono propriamente quel che si dice salutari. Se poi teniamo conto che il discorso non interessa solo condimenti, ma anche verdure, pesce, dolci, capiamo che diventa sempre più una necessità riuscire a preparare pranzi veloci e gustosi. Il piacere e la soddisfazione di preparare un menù da cuochi provetti è un lusso che sempre meno ci possiamo permettere.
Nessuno potrà ignorare la comodità che i sughi pronti hanno portato nelle nostre cucine: il tempo di cuocere la pasta e in pochi minuti ecco sulle nostre tavole un piatto sfizioso, pronto per essere consumato. La “moda” dei cibi pronti o precotti è ormai inarrestabile, e assume connotati molto pesanti tra i single. Le molte indagini condotte in questo settore evidenziano che l’aumento nel consumo dei cibi pronti è del 12%, la classifica personale dei sughi pronti si attesta su un risultato del 15%.
Interrogando il campione preso in considerazione, la ragione prima che incentiva il consumo di questo prodotto è lo scarso tempo a disposizione. Infatti si sente l’esigenza di soddisfare il nostro palato con sapori diversi, e se anche il sugo semplice con pomodoro e basilico è molto rapido da preparare, altre pietanze possono richiedere tempi molto più lunghi. È certo diverso il tempo richiesto per preparare un ragù, un pesto o dei sughi di pesce rispetto a un veloce sugo fresco: non solo in termini di tempi, ma anche di manualità e preparazione degli ingredienti base. Per non parlare poi te tempo necessario a riassettare la cucina una volta finito di preparare: fare un sugo richiede uno spreco di una o anche più pentole a volte, e quindi la disponibilità a cucinare sul momento qualcosa di sfizioso cala bruscamente.
La fretta è quindi la peggior nemica della cucina fai da te, insieme allo stress e alla stanchezza che ci accompagnano soprattutto dopo una pesante giornata di lavoro: è chiaro quindi che non si stia a pensare due volte alla possibilità di prendere un vasetto e rovesciarlo sulla pasta o sul riso, per eliminare dalla fatica della giornata almeno l’incombenza di dover cucinare.
Composizione
La stessa fretta che ci impedisce di preparare qualcosa di fresco e al momento, non ci consente di prestare la dovuta attenzione alle etichette dei sughi pronti. In realtà questa dovrebbe diventare una buona abitudine di ogni consumatore, per fargli acquisire consapevolezza di ciò che mangia e delle ricadute che potrebbe avere nella sua nutrizione.. ma ahimè, anche fare la spesa a volte diventa un vero dilemma. Se riuscissimo tuttavia a dedicare alcuni minuti alla lettura dell’etichetta dei sughi pronti, noteremmo fin da subito una stranezza: infatti, la lista degli ingredienti ci sembrerebbe inverosimilmente lunga. la anomalia è soprattutto in relazione al rapporto tra gli ingredienti scritti e quelli che normalmente impiegheremmo noi. Un esempio per tutti: per un semplice pesto alla genovese, ci vogliono basilico, olio extra vergine, formaggio, aglio pinoli e sale. Se proprio volessimo esagerare, anche delle noci tritate, che non rientrano comunque nella ricetta tradizionale.
A questi ingredienti, in un sugo pronto, si aggiungono olio d semi di girasole, fiocchi di patate, proteine del latte, correttori di acidità, aromi naturali.. tutti ingredienti che non hanno nulla a che fare con la ricetta tradizionale. Senza contare il fatto che l’olio di semi è senz’altro più grasso e meno salutare dell’olio di oliva. Inoltre, sebbene non siano nocivi per la salute, alcuni elementi come il correttore di acidità l’acido lattico, rende il cibo più acido e quindi meglio conservabile. Senza dubbio però se dovessimo esprimere un parere, diremmo che la ricetta base è stata completamente stravolta. Se ancora non risultasse chiaro, possiamo osservare anche il sugo alla carbonara. semplice e veloce, questo sugo sfizioso richiede solo olio di oliva in cui viene fatto saltare il guanciale, poi le uova che vanno aggiunte a crudo e infine pecorino, sale e pepe. Andiamo invece a vedere un’etichetta di un sugo pronto: troviamo ingredienti come acqua, latte intero, zucca, cipolle, farina di frumento…e la lista potrebbe continuare all’insegna delle stranezze. Diventa quasi una sfida riuscire ad individuare quali erano gli ingredienti tradizionali, senza contare che davvero risulta molto strano il motivo per cui vengono introdotti zucca, farina e altri ingredienti.
Come per l’esempio precedente, si tratta id aggiunte che non comportano particolari controindicazioni, ma è legittimo chiedersi se alla fine mangeremo pasta alla carbonara o a qualche altro sugo. L’inimmaginabilità di alcuni ingredienti è comunque niente in confronto a ingredienti che compaiono in alcune varianti non italiane e che, per di più, sono vendute anche in Italia: amido di mais modificato, mono e digliceridi degli acidi grassi, difosfato di potassio, cipolla disidratata..e altre storture di ingredienti ancora più improbabili e decisamente inutili. La domanda sorge spontanea.. perché in un semplicissimo sugo alla carbonara vanno aggiunte salsa di soia, mono e digliceridi di potassio e altri ingredienti assurdi? e soprattutto: il sapore finale sarà almeno lontanamente raffrontabile a quello tradizionale? Inoltre in questo caso il dubbio sulle ricadute per la salute sono assolutamente legittimi. In generale, possiamo dire che tutti i sughi pronti hanno un unico tratto in comune: tutti prevedono in modo più o meno palese, l’impiego di ingredienti surrogati di quelli tradizionali o addirittura estranei alla ricetta tradizionale.
Non è infrequente vedere sostituito l’olio extravergine con quello di semi di girasole, o latte e foraggi che lasciano il posto a sieri e proteine. Ma ciò che più di tutte rischia di diventare dannoso è l’utilizzo spropositato di addensanti e additivi, che vengono inseriti con il solo intento di migliorare la consistenza e l’aspetto del prodotto, ma che servono a poco per quel che riguarda il suo sapore e la sua genuinità.
Come scegliere
Gli esperti sottolineano che è possibile utilizzare sughi già preparati se si valuta attentamente, tra quelli in commercio, quale casa o marca tende a mantenere quasi inalterati gli ingredienti fondamentali e originari della ricetta. Partendo da questa riflessione, è facile tuttavia osservare che le possibilità di trovare un prodotto del genere in commercio sono molto ridotte: modificare e integrare la preparazione dei sughi con ingredienti innovativi e bizzarri sembra infatti essere una pratica molto comune fra i produttori, e il problema è che il più delle volte, nelle campagne pubblicitarie, si esalta invece l’aspetto di tradizione e genuinità del sugo pronto, simulando addirittura piccoli chef che confezionerebbero appositamente per noi, giorno per giorno, il sugo o la pietanza da cucinare in pochi minuti.
Occhio quindi a concentrarci per qualche istante sul momento della scelta del sugo pronto migliore: soffermiamoci anzitutto su quello che ci presenta la lista degli ingredienti più attinente alla ricetta di origine, come se a preparare quel sugo fossimo noi stessi, o comunque come se dovendo preparare la ricetta di quel sugo pronto, riuscissimo con facilità a reperire gli ingredienti di base ( magari evitando quindi addensanti, correttori di acidità, etc..). Altro punto da osservare, per quei sughi che decidono di riportarla, è la tabella nutrizionale: questa serve infatti per capire quantitativamente il valore nutrizionale del prodotto, la sua composizione, e soprattutto il suo contenuto in termini di grassi, che vengono aggiunti per fare del sugo una pietanza dal sapore e dalla cremosità più gradevole, ma a volte addirittura innaturale. Come anticipato, la tabella nutrizionale non è che un optional sull’etichetta di questi alimenti, anche se oramai, per imitazione, i vari produttori tendono a fornire per completezza anche queste informazioni, facendo di esse un valore aggiunto del prodotto. In ogni caso, è sempre da tenere preliminarmente in considerazione la lista degli ingredienti, che invece è sempre e comunque obbligatoria.
Tra l’altro, questa viene stilata in ordine decrescente, tenendo quindi conto dell’ingrediente presente in quantità maggiore fino a quello che ne compone la struttura solo in minima parte. Con questo ragionamento, potrebbe essere facile risalire ai valori nutrizionali di ogni singolo ingrediente, e quindi a quello del sugo nel complesso. Così facendo risolviamo una parte importante della questione, ma non è ancora finita! Infatti, di per sé non troveremo mai un sugo pronto genuino al 100%( tranne forse qualche prodotto bio), il che ci deve far partire col preconcetto che quel sugo, in un modo o nell’altro, conterrà degli ingredienti che ne altereranno il quantitativo di grassi. Perciò, evitiamo di aggravare la situazione quando, al momento di versare il sugo sulla pasta, aggiungiamo ulteriore condimento come olio o burro. Se durante il riscaldamento il sugo dovesse restringersi potrete allungarlo con un po’ di acqua di cottura della pasta, o potreste semplicemente riscaldare il barattolo per poco tempo nel microonde o a bagnomaria. Attenzione inoltre a non farsi imbambolare dalla denominazione del sugo: infatti, se un sugo decantato come sugo alle melanzane, contiene questo ingrediente caratteristico per una quantità molto esigua rispetto agli altri ingredienti, questo diventa già spia della bassa qualità del prodotto, perché l’aroma e il sapore caratteristico verranno dati da elementi diversi o surrogati. Fermo restando che niente e nessuno potrà mai sostituire il sugo preparato da noi in casa.
Anche se occorre un po’ più di tempo, la soddisfazione di aver cucinato con le proprie mani, tenendo conto degli ingredienti e della tradizione che rendono tipico quel piatto, e gustando qualcosa di sano e buono. Le care vecchie ricette della nonna sono un patrimonio di cui spesso ci dimentichiamo a causa della vita frenetica di tutti giorni, ma chissà mai che, sensibilizzandoci sull’argomento, non si riesca a ristabilire alla buona e vecchia cucina all’italiana il giusto valore storico, ma anche nutrizionale. Questo discorso può essere ampliato senza problemi a tutti quei cibi pronti che ormai la fanno da padrone sulle nostre tavole: contorni precotti, dolci versa e inforna e tutti gli altri della serie, che tolgono a noi il gusto di cucinare, ma soprattutto di mangiar sano.
Raccomandazioni
Bisogna però fare attenzione a non esagerare nell’utilizzo incondizionato di sughi pronti: come per molti cibi precotti, i sughi pronti contengono ingredienti che possono nuocere al nostro organismo se assunti in dosi eccessive. Al momento di scegliere quale sugo comprare, è utile analizzare ogni prodotto con spirito critico poiché non tutti i sughi contengono gli stessi ingredienti o, perlomeno, non nelle stesse quantità.
Prima di tutto sarebbe opportuno scegliere quei prodotti che riportano sul retro della confezione i valori nutrizionali dell’alimento: la tabella nutrizionale, infatti, non è obbligatoria per legge. Nel caso in cui non sia presente una tabella nutrizionale basti sapere che l’elenco ingredienti è ordinato per quantità decrescenti: un veloce sguardo è sufficiente per conoscere la quantità di grassi e oli presenti nel prodotto; le aziende produttrici, infatti, aggiungono oli e grassi per rendere il proprio sugo più cremoso e appetibile ai consumatori. Altri consigli utili sono: acquistare un prodotto con la lista ingredienti più corta possibile, così da scegliere un prodotto con meno aggiunte artificiali e, di conseguenza, più naturale; evitare l’aggiunta d’olio: molte persone, infatti, per rimediare alla perdita di liquido durante la cottura, aggiungono molto olio al fine di rendere il sugo più cremoso; per evitare che il sugo diventi troppo secco si possono utilizzare due accorgimenti molto semplici: possiamo cuocere il sugo a bagnomaria, direttamente nel vasetto dove è contenuto, oppure aggiungere acqua al posto dell’olio.
Controllare sempre i sughi con ingredienti specifici come, ad esempio, il sugo con funghi porcini: se nella lista ingredienti scopriamo che la quantità effettiva di funghi presenti è una percentuale ridottissima, dobbiamo presumere che tale mancanza sarà compensata da una quantità maggiore di aromi naturali. Ricordiamoci però che quando è possibile converrebbe cucinare i sughi che mangiamo. Questo accorgimento ha una duplice utilità: prima di tutto permette di migliorare il nostro rapporto con il cibo; secondo gli esperti, infatti, cucinare il cibo che andremo poi a mangiare rende le persone più sazie e soddisfatte. Inoltre, questo piccolo sforzo, permette di rispolverare quelle antiche ricette delle nonna che andrebbero altrimenti perse nell’ordalia di sughi pronti e cibi precotti.
Fino ad adesso si è parlato solo di sughi pronti ma tutti questi consigli sopra scritti valgono anche per tutti quelle pietanze della tradizione italiana che oramai si trovano in ogni supermercato in qualità di cibi precotti: lasagne alla bolognese, tagliatelle, gnocchi alla romana e così discorrendo.
Sughi Pronti più Venduti Online
In conclusione mettiamo a disposizione una lista dei sughi pronti più venduti online in questo periodo con il relativo prezzo.
Cliccando sui prodotti che si trovano nell’elenco è possibile leggere le opinioni e i commenti dei clienti.